Sogni di Silicio

Che da speme infranta
in oltraggiosi gorgoglii
l’anima si affanna gravida
di false ovvietà virtuali.
Si mostrano al tempo ordinate
figlie di incauti contenuti
a banchettar ingordi con i valori
di cui un tempo si mostrava sostenitrice.
Lacrime rivalse su di un viso
che del reale solo di copia appare
lontano da quel sorridente volto
che era lei su di bianco schermo.
Vuote a perdere le ore distratte
di finestre colme soltano pagine
violenta l’apatia di ciò che non era
accanto a quel che di sè voleva amassero.
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